La Lazio appare da subito "spuntata" e fatica a creare pericoli. E' invece il Siena ad andare vicino al vantaggio con Ghezzal: la sua discesa sulla sinistra si conclude con un mancino incrociato che finisce a fil di palo. Al 10' standing ovation per Juan Pablo Carrizo: Zuniga è imprendibile a destra e mette al centro un gran pallone per Ghezzal. La girata volante dell'attaccante senese è spettacolare e ben indirizzata ma Carrizo vola sotto l'incrocio e con la mano di richiamo mette in angolo. Dal calcio d'angolo seguente Maccarone si trova il pallone sulla testa a due passi dalla linea di porta ma mette clamorosamente a lato. La Lazio non gira: Ledesma costantemente pressato da Ghezzal e Foggia raddoppiato puntualmente sulla corsia di destra. Il primo tempo si chiude sullo 0-0 ma la Lazio deve ringraziare JP1. Nell'intervallo Rossi cambia volto alla squadra: fuori Meghni, che non aveva sfigurato, e dentro Rocchi. Il capitano va a dare una mano a Zarate con Foggia alle loro spalle. Lazio più quadrata e più pericolosa. La prima palla gol arriva all'8' ma al posto giusto c'è il piede sbagliato, quello di Rozehnal che da buona posizione di sinistro calcia quasi in fallo laterale. Al 13' il cielo sopra l'Olimpico si illumina. Punizione dai 22 metri, un pizzico defilata sulla destra. Ci si aspetta Kolarov ma arriva Zarate. L'Olimpico assiste in silenzio, tutti gli occhi sono fissi sull'argentino. La palla, lì, in quell'angolino, forse ce l'avevano messa solo Mihajlovic e Veron. La traiettoria disegnata dal destro di Maurito Zarate è pura poesia: la palla gira e sembra finire alta ma si abbassa all'ultimo e si infila dove nessuno, nemmeno l'uomo ragno, potrebbe arrivarci. I 40 mila dell'Olimpico non possono far altro che stropicciarsi gli occhi e tirarsi pizzicotti a vicenda per essere sicuri che quello che vedono è tutto vero, che quel folletto argentino ha addosso proprio la maglia biancoceleste. Il colpo per il Siena è quello del ko perchè i ragazzi di Giampaolo non riescono più a tenere il ritmo folle della prima frazione di gara e la Lazio della ripresa è tutt'altra storia. La partita però si chiude solo al 41' con, manco a dirlo, Zarate protagonista. L'argentino se ne va a Del Grosso sulla destra e mette al centro per Rocchi che in scivolata mette alle spalle di Curci. Il Siena si rifà vivo al 44' ma Carrizo è posizionato perfettamente sul sinistro di Calaiò. Zarate però non ha ancora finito di regalare spettacolo e allora decide di ubriacare ancora Del Grosso e di scagliare un bolide verso Curci. La respinta del portiere cresciuto nelle giovanili della Roma finisce però sui piedi del brillante Lichtsteiner che prima colpisce e abbatte Curci e poi raccoglie la respinta e serve a Rocchi un pallone facile facile da depositare in rete a porta completamente sguarnita. La punizione, per quello che si è visto nel primo tempo, è forse eccessiva per il Siena ma la Lazio del secondo tempo è stata veramente un rullo compressore.
I biancocelesti salgono a 22 punti in classifica, 14 sopra la Roma. Ma si sa, il derby non fa calcoli, non guarda la classifica. Il derby esce dagli schemi, è una partita che va al di là di una semplice giornata di campionato. E' una partita secca, 90' da giocare alla morte e con la bava alla bocca. E allora forza Lazio, vinci questa finale e regalaci una notte da sogno.
Lazio (4 - 3 - 1 - 2): 1 Carrizo; 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 22 Rozehnal, 3 Kolarov; 6 Dabo (26'st 5 Brocchi), 24 Ledesma, 11 Mauri; 23 Meghni (1'st 18 Rocchi); 17 Foggia (38'st 29 De Silvestri), 10 Zarate.
Siena (4 - 3 - 1 - 2): 85 Curci; 2 Zuniga, 13 Rossettini, 90 Portanova, 30 Del Grosso; 8 Vergassola, 5 Codrea (40'st 11 Calaiò), 14 Galloppa (18'st 7 Frick); 10 Kharja (18'st 23 Jarolim); 18 Ghezzal, 32 Maccarone.
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