venerdì 28 novembre 2008

Serie A - 14^ giornata: Atalanta - Lazio. Le probabili formazioni.

Archiviata la giornata che le ha viste rispettivamente crollare a Reggio Calabria e pareggiare in casa con il Genoa, Atalanta e Lazio si ritrovano una di fronte all'altra nella 14^ giornata. Allo stadio Atleti Azzurri d'Italia andrà in scena una vera e proprio gara degli ex, ben 9. Nelle fila bergamasche ci saranno Bobo Vieri, che a Roma ha sfiorato uno scudetto ed è stato protagonista nella conquista della Coppa delle Coppe, Leonardo Talamonti, che dei sudamericani arrivati nel famoso ultimo giorno di mercato della prima stagione di Lotito, e Carlo Osti, che per un anno ha lavorato come direttore sportivo biancoceleste. Sulla sponda Laziale invece gli ex sono Simone Inzaghi e Belleri, in prestito l'anno sc0rso, Dabo, Makinwa e Siviglia, che hanno lasciato un ottimo ricordo in Lombardia, e mister Delio Rossi.
Rossi recupera Ledesma e Radu dopo la giornata di squalifica ma perde Pandev. Nel tridente, a cui Rossi sembra non voler rinunciare, sarà Foggia a sostituire il macedone a fianco di Rocchi e Zarate. In difesa l'unica novità rispetto alla gara casalinga contro il Genoa sarà il rientro di Radu, visto che Siviglia sarà ancora costretto a dare forfait a vantaggio di Cribari. In mezzo al campo Ledesma torna a riprendersi il suo ruolo affiancato sicuramente da Brocchi. Per l'ultimo posto nella zona mediana del campo sono in lizza addirittura in 4: Manfredini, che sembra essere in vantaggio su tutti gli altri, Dabo, Meghni e Mauri. 
Del Neri dovrebbe opporre all'undici di Rossi il solito 4 - 4 - 1 - 1, con Floccari unica punta e Doni a supporto. Difesa a 4 con Garics e Bellini sulle corsie e Talamonti e Manfredini centrali. A centrocampo l'ottimo Guarente sarà affiancato da De Ascentis, mentre sulle due fasce agiranno Ferreira Pinto e Padoin. L'arbitro dell'incontro sarà Bergonzi.

Atalanta (4 - 4 - 1 - 1): 31 Coppola; 8 Garics, 2 Talamonti, 5 Manfredini, 6 Bellini; 79 Ferreira Pinto, 15 De Ascentis, 17 Guarente, 22 Padoin; 72 Doni; 33 Floccari.

Lazio (4 - 3 - 3): 1 Carrizo; 2 Lichtsteiner, 25 Cribari, 22 Rozehnal, 32 Radu; 5 Brocchi, 24 Ledesma, 68 Manfredini; 17 Foggia, 18 Rocchi, 10 Zarate.

giovedì 27 novembre 2008

Pagelle: Lazio - Genoa. Super Milito spaventa la Lazio, Dabo ritrovato.

Lazio

Carrizo 6: fa un paio di miracoli notevoli ma sull'azione che poi porterà al vantaggio rossoblu ha responsabilità evidenti.

Lichtsteiner 6,5: il tasto per farlo fermare a Formello non l'hanno ancora trovato. Fa su e giù per la fascia in continuazione.

Cribari 6,5: grande risposta sul campo del brasiliano che tornava dopo un lungo periodo di panchina.

Rozehnal 6: un pò in calo rispetto al brillante inizio di stagione. Comunque non sfigura.

Kolarov 6: è tornata la versione caccia bombardiere serbo. Ci prova da ogni posizione e da distanze siderali.

Brocchi 6,5: partita di grande sostanza e sacrificio come sempre. 

Dabo 6,5: oltre al gol che salva la Lazio disputa un'ottima gara in cabina di regia al posto dello squalificato Ledesma. Imposta e fa da schermo davanti alla difesa. Ritrovato.

Meghni 6: l'azione in cui se ne mangia tre uno dietro l'altro e poi va alla conclusione rimarrà a lungo impressa negli occhi dei tifosi Laziali (28'st Inzaghi s.v.).

Foggia 6,5: è in forma smagliante e nell'uno contro uno salta il diretto avversario con una facilità imbarazzante. Gli manca solo il gol perchè Rubinho gli dice di no in un paio di occasioni.

Pandev 5: molto, molto spento il macedone. Evidentemente la condizione sta un pò calando e il viaggio con la nazionale in settimana è una delle cause (1'st Rocchi 6: entra con cattiveria ma si pappa un gol incredibile).

Zarate 6,5: non lo scopriamo di certo alla 13^ giornata che sa saltare l'uomo e creare superiorità numerica. Se invece di giocare mano nella mano con i guardalinee giocasse più vicino alla porta avrebbe sicuramente 5-6 gol in più all'attivo.

Genoa: Rubinho 5; Papastathopoulos 7, Ferrari 6, Biava 5,5, Criscito 6; Vanden Borre 6, Juric 6 (22'st Gasbarroni s.v.), Thiago Motta 6; Sculli 5,5 (11'st Mesto 6), Milito 7, Palladino 5 (39'st Potenza s.v.).

Serie A - 13^ giornata: Lazio - Genoa 1 - 1. Milito chiama, Dabo risponde: questioni di cuore.

Doveva essere la partita del riscatto, per dimenticare il derby e per riprendere la marcia verso un posto in Europa. Il Genoa non era certo l'avversario più semplice e lo ha dimostrato ampiamente: là davanti ha un fenomeno che, non si sa come, è stato ignorato dalle grandi squadre italiane e spagnole. Sarebbe stato un boccone invitante per chiunque Diego Alberto Milito, reduce dalla stagione fallimentare del Saragozza e pronto a lasciare l'Aragona per non finire a giocare nella serie cadetta spagnola. E' bastata una chiamata del patron del Genoa Preziosi però per colpire al cuore Diego che non ha resistito alla tentazione di tornare a infiammare il Ferraris. Questioni di cuore insomma. Ma il giocatore visto sin qui in campionato e visto all'Olimpico è sicuramente (senza nulla togliere al Genoa) di un'altra categoria: un gol (regolare) annullato, un rigore fallito, un gol realizzato (e convalidato) e tante giocate strappa applausi. Il Genoa dipende da Milito, nel bene e nel male. La Lazio aveva voglia di reagire e la reazione c'è stata. Senza Ledesma in cabina di regia, Rossi ha buttato nella mischia Ousmane Dabo affidandogli anche la fascia da capitano. Che soddisfazione per Ousmane che era tornato a Roma dopo l'infelice parentesi di Manchester, sponda City. Non ha saputo resistere al richiamo dell'ambiente biancoceleste e ha fatto subito le valigie per tornare: quella corsa sotto la Nord dopo l'1 - 1 la sognava da tanto tempo ed è la dimostrazione che la Lazio gli è entrata e rimasta nel cuore.
Storie simili quelle di Milito e Dabo che si incrociano curiosamente nella 13^ giornata di Serie A: il fato ha poi voluto che proprio loro due fossero i protagonisti del match dell'Olimpico, con il primo a portare in vantaggio il Genoa e il secondo a ristabilire la parità.
Era partita forte la Lazio con Foggia, preferito a Rocchi, che al 4' accarezza la traversa dopo un cross insidiosissimo. Ci pensa poi Kolarov al 12' a mettere in apprensione Rubinho con un bolide su punizione dalla distanza. La partita viaggia su un sostanziale equilibrio fino alla mezz'ora, quando il match si accende. A dare la scossa un'azione prepotente di Meghni che salta 3 difensori rossoblu e calcia dal limite, non inquadrando però lo specchio della porta. La risposta ospite è affidata a Milito che, dopo una splendida azione sull'asse Juric-Sculli, scarica un gran destro verso la porta di Carrizo: il portierone argentino però è ben posizionato e para senza troppi problemi. Due minuti dopo è ancora Kolarov ad attentare alla salute di Rubinho con un missile dai 30 metri che però l'estremo difensore del Genoa respinge con i pugni. Al 40' arriva l'episodio più contestato del primo tempo: Milito raccoglie un cross basso al centro dell'area di rigore e di piatto fa 0 - 1 ma il guardalinee alza inspiegabilmente la bandierina e manda le squadre al riposo sul risultato di o - 0. 
Nella ripresa la Lazio riparte decisa e con Rocchi al posto di uno spento Goran Pandev. La doccia gelata però sembra arrivare già all'8' quando Mazzoleni assegna un rigore per il Genoa. Milito va sul dischetto ma spara alto sopra la traversa. La Lazio, passato lo spavento, torna a impensierire Rubinho con Foggia ma il brasiliano compie un vero miracolo e salva la propria porta. Ancora Lazio al 22' e questa volta l'occasione è veramente grossa: Zarate strepitoso sulla destra se ne mangia tre e mette al centro per Brocchi. L'ex centrocampista del Milan calcia male e il pallone finisce a Rocchi: l'attaccante veneziano aggancia e batte a rete ma si vede respingere il pallone sulla linea da Papastathopoulos. Il calcio è spietato e allora a gol sbagliato corrisponde gol subito. Sul cross di Palladino dalla destra Carrizo esce male e non allontana il pallone che invece giunge a Mesto. L'ex laterale della Reggina serve Milito che non ci pensa due volte e di prima intenzione batte a rete mandando il pallone nell'angolino basso alla sinistra di Carrizo. Il calcio però a volte toglie e a volte dà. Così al 35' Carrizo fa un miracolo su Milito e sul ribaltamento di fronte la Lazio trova il pareggio. La difesa genoana allontana la palla messa in mezzo dal solito Zarate ma sulla respinta si avventa Dabo che calcia al volo: il destro è centrale ma Rubinho non trattiene e il pallone si infila in rete. Ultima occasione della partita per Zarate: punizione morbida che finisce a lato. 
Il pareggio è tutto sommato giusto anche se al Genoa ad onor del vero manca un gol regolare annullato dall'assistente di Mazzoleni. Un punto per uno dunque per ripartire, chi dalla sconfitta di misura nel derby e chi dalla roboante sconfitta contro la Juve. 

Lazio (4 - 3 - 3): 1 Carrizo; 2 Lichtsteiner, 25 Cribari, 22 Rozehnal, 3 Kolarov; 5 Brocchi, 6 Dabo, 23 Meghni (28'st 21 Inzaghi); 17 Foggia, 19 Pandev (1'st 18 Rocchi), 10 Zarate.

Genoa (4 - 3 - 3): 83 Rubinho; 25 Papastathopoulos, 13 Ferrari, 20 Biava, 4 Criscito; 7 Vanden Borre, 33 Thiago Motta, 28 Juric (22'st 18 Gasbarroni); 14 Sculli (11'st 68 Mesto), 22 Milito, 10 Palladino (39'st 15 Potenza).

sabato 22 novembre 2008

Serie A - 13^ giornata: Lazio - Genoa. Le probabili formazioni.

Voltare pagina e andare avanti. E' questo il dictat in casa Lazio dove urge dimenticare il derby e riprendere il cammino là dove si era interrotto prima dell'incidente di percorso. Il colpo è stato duro e le chiacchere in settimana lo testimoniano ma nelle parole che sono scorse a fiumi c'era anche la ferma volontà di lasciarsi alle spalle la sconfitta con la Roma. La Lazio deve ripartire e lo deve fare già domenica contro il Genoa, di certo non l'avversario più facile per questo tipo di obiettivo.
Oltre tutto Rossi dovrà fare a meno di Ledesma e Radu squalificati, Firmani e Matuzalem infortunati, e avrà il dubbio Siviglia. Se non dovesse farcela sono pronti Cribari e Diakitè. Il tridente dovrebbe essere riproposto ma questa volta Pandev rischia il posto a favore di Pasquale Foggia. Il 4 - 3 - 3 di Rossi dovrebbe dunque essere: Carrizo tra i pali, difesa a quattro con Lichtsteiner, Cribari, Rozehnal e Kolarov, centrocampo con Brocchi e Mauri a sostegno del regista Dabo e tridente Pandev, Rocchi, Zarate davanti. Prontissimi in panchina (ma non è detto che la spuntino per una maglia da titolare)  ci sono Meghni e Foggia. 
Dal canto suo Gasperini è sollevato nell'apprendere la notizia che Milito sta bene e potrà essere regolarmente della partita. Sarà quindi "El Principe" a guidare l'attacco rossoblu, coadiuvato dagli ex juventini Sculli e Palladino. Recuperato anche Mesto che dovrebbe trovare posto sulla corsia di sinistra, mentre dalla parte opposta agirà Marco Rossi. Le redini del centrocampo invece saranno nelle mani di Thiago Motta e Juric, una coppia che sta sorprendendo. Davanti a Rubinho poi ci saranno il greco Papastathopoulos, Ferrari e Criscito. 
I tre punti messi in palio dal match farebbero comodo a tutte e due le compagini, bisognose di rialzare morale e punteggio in classifica. Lazio - Genoa significa anche Zarate contro Milito. I due argentini si sfideranno per la supremazia sul campo e poi non è detto che con due così, sugli spalti dell'Olimpico, non abbia già riservato un posticino un certo Diego Armando Maradona.

Lazio (4 - 3 - 3): 1 Carrizo; 2 Lichtsteiner, 25 Cribari, 22 Rozehnal, 3 Kolarov; 5 Brocchi, 6 Dabo, 11 Mauri; 19 Pandev, 18 Rocchi, 10 Zarate.

Genoa: (3 - 4 - 3): 83 Rubinho; 15 Papastathopoulos, 13 Ferrari, 4 Criscito; 7 Rossi, 88 Thiago Motta, 28 Juric, 20 Mesto; 14 Sculli, 22 Milito, 10 Palladino.

martedì 18 novembre 2008

Pagelle: Roma - Lazio. Baptista decisivo, Zarate hors categorie.

Roma: Doni 6, Panucci 6 (33'st Cassetti s.v.), Mexes 5,5, Juan 6, Tonetto 5, Perrotta 5, De Rossi 6, Brighi 6,5, Baptista 7, Vucinic 6 (44'st Taddei s.v.), Totti 5,5 (31'st Menez s.v.). 

Lazio 

Carrizo 7: salva per due volte la propria porta opponendosi al colpo di testa di Vucinic e alla conclusione ravvicinata di Menez. Ecco il portiere che i tifosi Laziali volevano vedere.

Lichtsteiner 5,5: ormai aveva abituato a ben altre prestazioni. Fa un deciso passo indietro ma alcune discese sulla destra sono da applausi. Si mangia un gol incredibile di testa dopo che Zarate aveva saltato tutta la difesa giallorossa e l'aveva servito ottimamente.

Siviglia 5,5: gran lavoro su Vucinic che però gli scappa al 19' del primo tempo quando Carrizo gli salva la faccia con un intervento prodigioso. Si fa anticipare da Baptista nell'azione che varrà l'1-0.

Rozehnal 6: controlla bene le sortite offensive avversarie nella sua zona. A volte è impacciato ma se la cava bene.

Radu 6: la classe non gli manca di certo ma a volte gioca con troppa sufficienza. Poche volte rischia l'uno contro uno sulla sua fascia di competenza. Timido.

Brocchi 5,5: tanta corsa e buona volontà come sempre ma la sua presenza si sente veramente poco. Prestazione da rivedere. (36'st Dabo s.v.)

Ledesma 4,5: serataccia per il regista biancoceleste. Non azzecca un pallone e becca due ammonizioni evitabilissime. Troppo nervoso.

Mauri 5,5,: così arretrato deve rinunciare alle sue doti di sfruttatore degli spazi creati dagli attaccanti. (15'st Meghni 6: il suo ingresso in campo coincide con il momento di massima spinta della Lazio alla ricerca del pareggio).

Pandev 5: buoni spunti e buone accelerazione ma i tifosi della Lazio sono abituati a tutt'altro Pandev. E' impreciso sotto porta e sfortunato in qualche occasione. 

Rocchi 6,5: quando vede giallorosso si esalta. Crea tantissimo per i compagni e fa continuamente movimento. Cerca il gol con una girata volante strappa-applausi. (39'st Inzaghi s.v.)

Zarate 8: una luce, e pure abbagliante, nel buio. Chiunque passerebbe ore a guardarlo portare palla: riceve, alza la testa, rallenta e poi via, punta l'uomo, lo salta e mette i compagni davanti alla porta. Gli è sempre stato rimproverato di essere egoista ma se veramente si fosse messo in proprio forse il derby sarebbe finito in un altro modo. Ad avercene di giocatori così. Hors categorie.

lunedì 17 novembre 2008

Serie A - 12^ giornata: Roma - Lazio 1-0. Decide Baptista, la Lazio esce a testa altissima.

E' bastato un lampo di Julio Baptista al 5' della ripresa a regalare il 131° derby della capitale alla Roma. Il copione della gara è stato quello che ci si aspettava con una Roma "timorosa", consapevole di non attraversare un grandissimo momento, e una Lazio che, sbilanciata in avanti, ha pagato la solita disattenzione difensiva. L'undici biancoceleste è quello annunciato alla vigilia con Mauri come terzo di centrocampo al posto di Dabo e anche la Roma è quella comparsa sui giornali del sabato e della domenica. Dopo la solita fase di studio di un quarto d'ora la Roma ha una grandissima occasione al 19'. Vucinic raccoglie il cross dalla destra di Panucci e di testa indirizza verso l'angolino basso: Carrizo è strepitoso nel riflesso e mette in angolo togliendo letteralmente il pallone dalla porta a mano aperta. Al 22' Lichtsteiner pesca Zarate sul palo lungo ma l'argentino schiaccia troppo la palla di testa e mette sul fondo. Alla mezz'ora Zarate si mette in proprio e si dribbla metà Roma in cerca dello spazio per la conclusione: la botta dal limite è potente ma centrale e Doni para senza problemi.
La Lazio ora controlla il match e la Roma ha arretrato il baricentro. Al 37' Pandev inventa per Rocchi che in girata al volo manda alto di poco. Il primo tempo non offre più nient'altro di significativo e si conclude con la conferma di una Lazio in palla e di una Roma decisa a rinascere puntando quantomeno sull'orgoglio. Nella ripresa rientrano gli stessi 22 del primo tempo ma la Roma pronti via e va in vantaggio. Angolo battuto velocemente e cross di Totti: in mezzo all'area il più lesto è Baptista che anticipa tutti e di testa gira il pallone nell'angolino lontano dove Carrizo non può arrivare. La reazione della Lazio non si fa attendere e manco a dirlo è affidata a Zarate: l'argentino è il primo ad avventarsi sul pallone vagante in area di rigore ma il suo colpo di testa viene messo in angolo da un prodigioso intervento di Doni. Al 20' la Curva Nord grida al gol: Pandev scaraventa un gran destro verso la porta di Doni ma la conclusione finisce a lato di un soffio a portiere battuto. Un minuto più tardi però arriva la doccia gelata: Ledesma entra in ritardo su Baptista e rimedia il secondo giallo, finendo anzitempo sotto la doccia. La Lazio però non si abbatte, anzi. In 10 contro 11 gli uomini di Rossi tirano fuori gli artigli e schiacciano la Roma. Al 25' Rocchi si libera in area, alza lo sguardo e calcia a giro verso l'incrocio dei pali: alto di un soffio. La Roma risponde a stento e ci prova solo dalla distanza: Carrizo è però attento sulla conclusione di De Rossi dal limite e para in due tempi. Ancora Lazio pericolosa alla mezz'ora e questa volta l'occasione è veramente clamorosa. Scambio Pandev-Rocchi-Pandev con l'attaccante veneziano che mette il macedone da solo davanti a Doni sulla linea degli undici metri: il sinistro di prima intenzione del numero 19 risulta però centrale e il portiere brasiliano della Roma respinge. La Lazio spinge in continuazione ma si espone inevitabilmente al contropiede. Prima Mexes si immola in scivolata su Rocchi e poi la Roma riparte velocissima verso la porta difesa da Carrizo con Menez. Il portierone argentino è ancora una volta decisivo ipnotizzando l'ex attaccante del Monaco e salvando la propria porta. L'ultimo quarto d'ora è tutto targato Lazio, riversata nella metà campo avversaria alla disperata ricerca del pareggio. Dabo ci prova per due volte dalla distanza ma prima Doni para e poi Juan respinge. Zarate è inesauribile e, partendo dalla sinistra, crea due nitide palle gol: due azioni in fotocopia con il folletto argentino che fa il diavolo a quattro sull'esterno, punta il diretto avversario e mette al centro. Al 40' è Inzaghi a ricevere il cross ma colpisce male di testa, mentre al 45' il primo a metterci la testa è Lichtsteiner che però è sbilanciato e mette alto. L'ultimo sussulto della Lazio non poteva che essere del solito Zarate che parte con un infinito doppio passo ubriacante e conclude all'improvviso, mancando però il bersaglio. 
E' l'ultimo segnale biancoceleste prima della resa. Vince la Roma che risolleva il proprio morale ma non cancella i dubbi sulle prestazioni che ha offerto fin qui. Dal canto suo la Lazio ha da rimproverarsi solo la solita disattenzione difensiva e una scarsa lucidità sotto porta. La sicurezza è sempre la stessa: a Cagliari è nata una stella e questa stella non smetterà molto presto di brillare. Cara Lazio, tieniti stretta quell'argentino arrivato in punta di piedi, che non ha paura di dire quello che pensa, che non ha paura di niente e di nessuno, a cui non sono tremate le gambe al suo primo derby. Cara Lazio, tieniti stretta questo Zarate perchè questa volta hai pescato il jolly e gente del genere era un pò che non calcava il terreno dell'Olimpico. 
La sconfitta nel derby brucia sicuramente ma la Lazio esce a testa altissima dalla stracittadina in cui ha confermato quanto di buono ha fatto fin qui. E' una sconfitta che però non deve far cambiare rotta alla banda di Rossi, perchè va bene così e perchè domenica arriva il Genoa e non c'è spazio per i rimpianti. Bisogna ripartire, AVANTI LAZIO!

Roma (4 - 3 - 1 - 2): 32 Doni; 2 Panucci (33'st 77 Cassetti), 5 Mexes, 4 Juan, 22 Tonetto; 20 Perrotta, 16 De Rossi, 33 Brighi; 19 Baptista; 9 Vucinic (44'st 11 Taddei), 10 Totti (31'st 24 Menez).

Lazio (4 - 3 - 3): 1 Carrizo; 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 22 Rozehnal, 32 Radu; 5 Brocchi (36'st 6 Dabo), 24 Ledesma, 11 Mauri (15'st 23 Meghni); 19 Pandev, 18 Rocchi (39'st 21 Inzaghi), 10 Zarate. 

venerdì 14 novembre 2008

Serie A - 12^ giornata: Roma - Lazio. Le probabili formazioni.

E' arrivato, finalmente. Si sa che il derby è la prima partita che i tifosi di Lazio e Roma si affrettano di scovare non appena viene stilato il calendario della Serie A: quest'anno la sorte l'ha fissato alla 12^ giornata e la data è probabilmente segnata in rosso su molti calendari della capitale. E' il derby capitolino numero 131 quello che andrà in scena domenica sera all'Olimpico e senza alcun dubbio avrà una delle vigilie più strane. Vigilia strana perchè nessuno, a questo punto della stagione, avrebbe mai immaginato di vedere non tanto la Lazio lassù a 22 punti ma piuttosto la Roma laggiù a 8. La Lazio è sicuramente una delle sorprese più liete della stagione mentre i giallorossi, a parte la reazione d'orgoglio contro il Chelsea, sta deludendo parecchio. Ambienti diversi e stati d'animo diversi dunque in quel di Formello e di Trigoria. L'armonia che regna alla corte di Delio Rossi è in forte antitesi con l'aria rarefatta e elettrica che circonda la banda di Spalletti. Il derby è un'occasione per entrambe: un esame di maturità per la Lazio, quasi una prova iniziatica che può aprire scenari idilliaci. Per farla breve, una prova del nove: vincere vorrebbe dire lanciarsi verso un posto al sole tra le grandi d'Italia (e chissà, pure d'Europa...), allargare il divario sulla zona salvezza (tornare con i piedi per terra ogni tanto non fa mai male...) e, per ultimo ma non in ordine d'importanza, affossare ancora di più gli odiati cugini che sprofonderebbero veramente negli inferi della massima serie. Per la Roma, ovviamente, il derby è tutto il contrario: l'inizio di stagione a dir poco singhiozzante impone ai giallorossi di tirare fuori le unghie subito, già a partire dal derby. I risvolti emotivi che potrebbe avere un'affermazione nel derby sono facilmente calcolabili: forse non cancellerebbe tutte le delusioni arrivate fin qui ma poco ci mancherebbe. 
Rossi ha veramente pochi, pochissimi dubbi. Quasi certo il tridente con l'ormai tanto decantato Rocchi-Pandev-Zarate. Davanti a Juan Pablo Carrizo confermatissimi Lichtsteiner e Radu sulle corsie e Siviglia con Rozehnal al centro. A centrocampo Ledesma in cabina di regia, affiancato da Brocchi e da uno tra Dabo e Mauri. Con il tridente in campo dal primo minuto però sembra favorito il francese per le sue spiccate doti di interditore. Foggia, e Mauri qualora dovesse perdere il ballottaggio, scalpiteranno in panchina.
Nonostante le (solite) notizie arrivate da Trigoria la Roma disporrà tranquillamente di Totti e De Rossi, come potrà contare sulla coppia centrale Juan-Mexes. Ci sarà anche Doni che molto probabilmente indosserà un caschetto protettivo simile a quello indossato da Cech. Il modulo non è ben chiaro ma gli undici che scenderanno in campo saranno quasi sicuramente Doni tra i pali, Cassetti, Mexes, Juan e Panucci nella linea a 4, Perrotta, De Rossi, Brighi e Baptista in mezzo e la coppia Vucinic-Totti davanti.

Roma (4 - 1 - 3 - 2): 32 Doni; 77 Cassetti, 5 Mexes, 4 Juan, 2 Panucci; 20 Perrotta; 16 De Rossi, 33 Brighi, 19 Baptista; 10 Totti, 9 Vucinic.

Lazio (4 - 3 - 3): 1 Carrizo; 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 22 Rozehnal, 32 Radu; 5 Brocchi, 24 Ledesma, 6 Dabo; 19 Pandev, 18 Rocchi, 10 Zarate. 

martedì 11 novembre 2008

Pagelle: Lazio - Siena. One man show di Mauro Matias Zarate.

Lazio

Carrizo 7,5: se i tifosi della Lazio volevano una dimostrazione delle sue potenzialità l'hanno avuta. La parata su Ghezzal nel primo tempo è qualcosa di eccezionale. Efficacia e spettacolarità sono le parole d'ordine.

Lichtsteiner 7: il ragazzo arrivato da Lille a fari spenti si sta rivelando un intoccabile di questa Lazio. La proverbiale aria pulita delle montagne svizzere deve fare proprio bene viste le innumerevoli discese che si fa sulla fascia.

Siviglia 6: sufficienza risicata visto che nel primo tempo Maccarone fa quel che vuole.

Rozehnal 6,5: il ceco soffre la velocità di Ghezzal ma lo limita bene. Avrebbe tra i piedi il pallone del vantaggio ma più che calciare verso la porta spazza l'area.

Kolarov 6: soffre molto le discese di Zuniga. Si rende protagonista di qualche tiraccio da distanze siderali. Senza infamia e senza lode.

Dabo 6: fa il solito lavoro sporco in mezzo al campo ma non si fa trovare impreparato se è chiamato a impostare. (26'st Brocchi s.v.).

Ledesma 6: Giampaolo lo ingabbia con il pressing degli attaccanti non lasciandogli il tempo di ragionare. Nel secondo tempo ha più libertà e fa girare bene la squadra.

Mauri 6,5: prova di grande sacrificio come sempre in ruolo che non è proprio il suo. Corre tantissimo e quando può si inserisce negli spazi creati soprattutto dai movimenti di Rocchi e Zarate.

Meghni 6,5: il francesino non demerita, anzi. Fa vedere buone cose ma è l'assetto generale della squadra che non funziona e lo penalizza. (1'st Rocchi 7,5: se ogni volta che Rossi lo fa partire dalla panchina reagisce in questo modo...beh..che si accomodi pure!).

Foggia 6,5: ha voglia Pasquale, ha tanta voglia. Svaria su tutto il fronte d'attacco cercando di togliersi dalle caviglie i due mastini che Giampaolo gli ha sguinzagliato contro. (38'st De Silvestri s.v.).

Zarate 8: capitolo a parte: Mauro Matias Zarate. Si potrebbe partire per esempio da quella perla di rara bellezza che regala al 13' della ripresa. O dall'assist per Rocchi. O dall'azione travolgente che propizia il 3-0. Insomma, partite da dove volete, ma comunque la conclusione sarà sempre la stessa: questo ragazzo è un fenomeno, teniamocelo stretto.

Siena: Curci 6; Zuniga 7, Rossettini 5, Portanova 5,5, Del Grosso 5; Vergassola 6, Codrea 5,5 (40'st Calaiò s.v.), Galloppa 6 (18'st Frick 5); Kharja 6,5 (18'st Jarolim 5); Ghezzal 6,5, Maccarone 5,5.

lunedì 10 novembre 2008

Serie A - 11^ giornata: Lazio - Siena 3-0. Zarate-Rocchi e la Lazio va.

30. Non sono i punti in classifica ma il voto che la Lazio ha preso all'esame di psicologia. Il Siena arrivava all'Olimpico nel momento mentalmente più difficile per i biancocelesti: la settimana prima del derby. Rossi, nonostante le smentite, al derby ci pensa eccome. Mini turnover con i diffidati Radu e Brocchi in panchina insieme alle preziose energie di Tommaso Rocchi. Accantonato per ovvi motivi il tridente Rossi affida il peso dell'attacco al solo Mauro Zarate, supportato da Foggia e Meghni.  Giampaolo fa accomodare Moti e si affida alle folate sulla destra di Zuniga. Davanti l'ex crotonese Ghezzal vince il ballottaggio con Frick.
La Lazio appare da subito "spuntata" e fatica a creare pericoli. E' invece il Siena ad andare vicino al vantaggio con Ghezzal: la sua discesa sulla sinistra si conclude con un mancino incrociato che finisce a fil di palo. Al 10' standing ovation per Juan Pablo Carrizo: Zuniga è imprendibile a destra e mette al centro un gran pallone per Ghezzal. La girata volante dell'attaccante senese è spettacolare e ben indirizzata ma Carrizo vola sotto l'incrocio e con la mano di richiamo mette in  angolo. Dal calcio d'angolo seguente Maccarone si trova il pallone sulla testa a due passi dalla linea di porta ma mette clamorosamente a lato. La Lazio non gira: Ledesma costantemente pressato da Ghezzal e Foggia raddoppiato puntualmente sulla corsia di destra. Il primo tempo si chiude sullo 0-0 ma la Lazio deve ringraziare JP1. Nell'intervallo Rossi cambia volto alla squadra: fuori Meghni, che non aveva sfigurato, e dentro Rocchi. Il capitano va a dare una mano a Zarate con Foggia alle loro spalle. Lazio più quadrata e più pericolosa. La prima palla gol arriva all'8' ma al posto giusto c'è il piede sbagliato, quello di Rozehnal che da buona posizione di sinistro calcia quasi in fallo laterale. Al 13' il cielo sopra l'Olimpico si illumina. Punizione dai 22 metri, un pizzico defilata sulla destra. Ci si aspetta Kolarov ma arriva Zarate. L'Olimpico assiste in silenzio, tutti gli occhi sono fissi sull'argentino. La palla, lì, in quell'angolino, forse ce l'avevano messa solo Mihajlovic e Veron. La traiettoria disegnata dal destro di Maurito Zarate è pura poesia: la palla gira e sembra finire alta ma si abbassa all'ultimo e si infila dove nessuno, nemmeno l'uomo ragno, potrebbe arrivarci. I 40 mila dell'Olimpico non possono far altro che stropicciarsi gli occhi e tirarsi pizzicotti a vicenda per essere sicuri che quello che vedono è tutto vero, che quel folletto argentino ha addosso proprio la maglia biancoceleste. Il colpo per il Siena è quello del ko perchè i ragazzi di Giampaolo non riescono più a tenere il ritmo folle della prima frazione di gara e la Lazio della ripresa è tutt'altra storia. La partita però si chiude solo al 41' con, manco a dirlo, Zarate protagonista. L'argentino se ne va a Del Grosso sulla destra e mette al centro per Rocchi che in scivolata mette alle spalle di Curci. Il Siena si rifà vivo al 44' ma Carrizo è posizionato perfettamente sul sinistro di Calaiò. Zarate però non ha ancora finito di regalare spettacolo e allora decide di ubriacare ancora Del Grosso e di scagliare un bolide verso Curci. La respinta del portiere cresciuto nelle giovanili della Roma finisce però sui piedi del brillante Lichtsteiner che prima colpisce e abbatte Curci e poi raccoglie la respinta e serve a Rocchi un pallone facile facile da depositare in rete a porta completamente sguarnita. La punizione, per quello che si è visto nel primo tempo, è forse eccessiva per il Siena ma la Lazio del secondo tempo è stata veramente un rullo compressore.
I biancocelesti salgono a 22 punti in classifica, 14 sopra la Roma. Ma si sa, il derby non fa calcoli, non guarda la classifica. Il derby esce dagli schemi, è una partita che va al di là di una semplice giornata di campionato. E' una partita secca, 90' da giocare alla morte e con la bava alla bocca. E allora forza Lazio, vinci questa finale e regalaci una notte da sogno.

Lazio (4 - 3 - 1 - 2): 1 Carrizo; 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 22 Rozehnal, 3 Kolarov; 6 Dabo (26'st 5 Brocchi), 24 Ledesma, 11 Mauri; 23 Meghni (1'st 18 Rocchi); 17 Foggia (38'st 29 De Silvestri), 10 Zarate. 

Siena (4 - 3 - 1 - 2): 85 Curci; 2 Zuniga, 13 Rossettini, 90 Portanova, 30 Del Grosso; 8 Vergassola, 5 Codrea (40'st 11 Calaiò), 14 Galloppa (18'st 7 Frick); 10 Kharja (18'st 23 Jarolim); 18 Ghezzal, 32 Maccarone.

giovedì 6 novembre 2008

Serie A - 11^ giornata: Lazio - Siena. Le probabili formazioni.

Quella di domenica sarà forse la partita mentalmente più difficile del campionato per la Lazio. All'Olimpico arriva il Siena con il morale a mille dopo il colpaccio nel derby contro la Fiorentina, ma il rischio maggiore per i ragazzi di Delio Rossi è quello di avere la testa già alla 12^ giornata quando andrà in scena il derby di Roma. Il rischio è grosso perchè il match con i bianconeri non è affatto semplice e i tre punti in palio sono un bottino importante che farebbe molto comodo alla classifica della Lazio. Dal canto suo il Siena arriva all'Olimpico senza nulla da perdere, consapevole che per la salvezza sono altre le gare in cui deve fare punti. Gli uomini di Giampaolo giocheranno sulle ali dell'entusiasmo per il risultato prestigioso ottenuto domenica scorsa e per la Lazio non sarà cosa facile avere la meglio.
Rossi deve rinunciare, oltre agli acciaccati Matuzalem, Manfredini, Del Nero e Firmani, a Pandev, squalificato. Rischiano di saltare il derby Brocchi e Radu, entrati in diffida. Qualche dubbio sulla presenza di Rocchi, debilitato dalla febbre in settimana, e di Foggia che soffre di una contusione alla coscia destra. Se per il primo però non dovrebbero esserci problemi, per il folletto napoletano c'è qualche dubbio in più. Il matchwinner della 10^ giornata sta seguendo un programma specifico per il recupero e Rossi conta di poterlo schierare alle spalle della coppia Rocchi-Zarate contro il Siena. Le novità rispetto alla partita contro il Catania riguardano il modulo e la presenza di Foggia. Il 4 - 3 - 3 dovrebbe infatti lasciare spazio ad una sorta di 4 - 3 - 1 - 2 che, in caso di necessità, potrebbe anche trasformarsi in un 4 - 4 - 2. Difesa e centrocampo confermatissimi, attacco pure. L'unica novità riguarda dunque il trequartista che sarà Foggia, pronto eventualmente a defilarsi sulla corsia di destra. 
Giampaolo deve fare a meno di Eleftheropoulos, Belmonte, Ficagna e del brasiliano Packer. Il modulo dovrebbe essere speculare a quello dei biancocelesti con Kharja che agirà alle spalle di Maccarone e Ghezzal. In difesa giocherà Moti al fianco di Portanova: il rumeno in estate era stato vicinissimo a trasferirsi a Roma ma nell'ultimo giorno di mercato il Siena aveva convinto la Dinamo Bucarest.

Lazio (4 - 3 - 1 - 2): 1 Carrizo; 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 22 Rozehnal, 32 Radu; 5 Brocchi, 24 Ledesma, 11 Mauri; 17 Foggia; 18 Rocchi, 10 Zarate.

Siena (4 - 3 - 1 - 2): 85 Curci; 13 Rossettini, 16 Moti, 90 Portanova, 30 Del Grosso; 8 Vergassola, 5 Codrea, 14 Galloppa; 10 Kharja; 18 Ghezzal, 32 Maccarone. 

lunedì 3 novembre 2008

Pagelle: Lazio - Catania. Il tridente funziona a meraviglia, Bizzarri fa il fenomeno.

Lazio

Carrizo 6: il voto è puramente sulla fiducia visto che il Catania non tira mai in porta.

Lichtsteiner 6,5: ormai lo svizzero non è più una sorpresa. La fascia destra è proprietà privata.

Siviglia 6: non c'è molto lavoro da svolgere ma è comunque attento quando gli attaccanti rossazzurri si presentano dalle sue parti.

Rozehnal 6,5: come per il compagno di reparto non c'è praticamente nulla da fare. Contrasta bene Plasmati nel gioco areo e è molto elegante quando parte palla al piede e testa alta.

Radu 7: il rumeno convince ancora sulla sinistra. Garantisce un'ottima copertura ma non si fa dispiacere nemmeno in fase offensiva.

Brocchi 6,5: con un attacco del genere fare il centrocampista è veramente dura. Eppure corre e lotta per 90' senza lasciare un centimetro agli avversari. (24'st Foggia 7,5: gol a parte, cambia faccia alla partita. Il ruolo non è quello che predilige ma trovare spazio là davanti è difficile e allora Pasqualino si adatta e lo fa a meraviglia. La prestazione di oggi mette sicuramente in difficoltà Rossi).

Ledesma 6: non è in una delle sue migliori giornate ma i piedi rimangono sempre quelli e si inventa alcune giocate da campione.

Mauri 6,5: retrocesso da trequartista a interno di centrocampo non ha detto "a" e si è messo a completa disposizione di Rossi. L'esperimento sembra riuscito.

Pandev 6: crea e disfa. E' uno spettacolo per gli occhi ma trova davanti a sè un Bizzarri in giornata di grazia. (38'st Inzaghi s.v.)

Rocchi 6: è lontano dall'essere nella miglior condizione ma ce la mette tutta. I suoi movimenti sono molto importanti e negli spazi creati i compagni ci si infilano a meraviglia. (1'st Meghni 5,5: il suo ingresso non dà proprio l'effetto desiderato. E' comunque importante quando si tratta di tenere il pallone e di dare il la alla manovra).

Zarate 7,5: tanto per cambiare è ancora lui il migliore. Ogni volta che prende palla l'Olimpico si ammutolisce, osservando in religioso silenzio in attesa di esplodere alla prima giocata di fino. I tifosi Laziali si stropicciano gli occhi ogni volta che lo vedono giocare perchè uno così, all'Olimpico, mancava da un pò di tempo.

Catania: Bizzarri 7,5; Sardo 6, Sabato 5, Stovini 6,5, Silvestre 6; Ledesma 6,5, Carboni 5,5, Biagianti 6 (39'st Baiocco s.v.); Mascara 6,5; Izco 5,5, Plasmati 6 (24'st Morimoto 5,5).

Serie A - 10^ giornata: Lazio - Catania 1-0. Ci pensa Foggia e la Lazio vola.

E' il 40' del secondo tempo quando l'Olimpico può finalmente esplodere. Il fortino Catania cade ad un passo dal traguardo a causa del colpo di Pasquale Foggia, uno che aveva una voglia matta di segnare all'Olimpico, soprattutto dopo l'ingiusta squalifica che l'aveva costretto a saltare la trasferta di Verona. 19 punti e una fiducia ritrovata. Ritrovati soprattutto i protagonisti. Zarate è tornato a fare la differenza: non ritrova il gol l'argentino ma è sempre decisivo. Pandev ha creato una miriade di occasioni da rete. Rocchi ha fatto tanto movimento, creando spazi per i compagni. E poi l'eroe di giornata, Pasquale Foggia. Il folletto napoletano non vedeva l'ora di potersi riscattare, far vedere quello che vale in maglia biancoceleste. La fiducia che Rossi gli sta dando in questo avvio di stagione lo carica a mille e i risultati sul campo ne sono uno specchio fedele. Chissà da quanto lo stava sognando quel gol sotto la nord, un gol decisivo, un gol da tre punti. 
La formazione della Lazio rispetta le indiscrezioni della vigilia: Lichtsteiner e Radu completano la difesa accanto alla solita coppi Siviglia-Rozehnal e davanti a Carrizo. In mezzo il trio Brocchi-Ledesma-Mauri sostiene il tridente con Pandev, Zarate e Rocchi. Nel Catania invece Martinez e Paolucci lasciano il posto a Plasmati e Ledesma. 
Al 2' è già Lazio: Pandev va via e cerca il diagonale ma Bizzarri è ben appostato. Poi inizia il one man show di Mauro Matias Zarate: l'argentino è assolutamente imprendibile e ha il solo demerito di non riuscire a battere Bizzarri che si oppone da campione a tutte le sue conclusioni. La Lazio controlla il match e attacca ma il Catania si difende bene e non capitola.
Nella ripresa il copione della partita non cambia. L'ingresso di Meghni al posto di Rocchi permette a Rossi di avanzare Pandev. La partita potrebbe anche giocarsi solo tra Pandev e Zarate contro la difesa del Catania perchè nella ripresa si gioca ad una porta sola. Stovini, Silvestre e Bizzarri però sono superlativi nel chiudere tutti gli spazi e a respingere qualsiasi sortita offensiva dei padroni di casa. Zarate si diverte a fare il giocoliere ma quando si avvicina alla porta si trova davanti un muro. Al 24' la svolta: Rossi tenta il tutto per tutto sbilanciando però pericolosamente la squadra. La mossa è rischiosa: fuori Brocchi e dentro Foggia. L'azzardo però paga. Al 40' Zarate fa il fenomeno sulla destra e mette al centro un pallone delizioso per Foggia che aggancia splendidamente e conclude con il sinistro alle spalle di Bizzarri. L'Olimpico può finalmente esplodere allontanando i fantasmi di un altro pareggio contro una squadra che si difende in 11. 3' più tardi è ancora Zarate a diffondere il panico nell'area avversaria ma la sua conclusione viene respinta dall'ottimo Bizzarri.
Per la Lazio sono 3 punti d'oro contro una delle squadre più in palla della massima serie. I biancocelesti si rilanciano così in classifica irrompendo prepotentemente nella lotta per un posto in Europa. Il Catania ha confermato di essere una squadra quadrata e solida ma quando non tiri mai in porta è difficile vincere.
I tifosi Laziali avranno già in mente e negli occhi il derby, ma settimana prossima all'Olimpico arriva il Siena e la banda di Rossi non può sbagliare. 

Lazio (4 - 3 - 3): 1 Carrizo; 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 22 Rozehnal, 32 Radu; 5 Brocchi (24'st 17 Foggia), 24 Ledesma, 11 Mauri; 19 Pandev (38'st 21 Inzaghi), 18 Rocchi (1'st 23 Meghni), 10 Zarate.

Catania (4 - 3 - 1 - 2): 1 Bizzarri; 2 Sardo, 4 Silvestre, 6 Stovini, 3 Sabato; 8 Ledesma, 5 Carboni, 27 Biagianti (39'st 17 Baiocco); 7 Mascara; 13 Izco, 16 Plasmati (24'st 15 Morimoto).

sabato 1 novembre 2008

Serie A - 10^ giornata: Lazio - Catania. Le probabili formazioni.

Dopo i tre punti ottenuti in extremis a Verona contro il Chievo la Lazio torna all'Olimpico, dove arriva il Catania di Walter Zenga. Visto il secondo tempo giocato dal tridente delle meraviglie Rocchi-Pandev-Zarate, Rossi non può che riproporre il 4 - 3 - 3. La fine della squalifica di Mauri e Foggia consente più di una soluzione al tecnico romagnolo che però dovrebbe schierare solo il primo. "Rimandati" De Silvestri e Kolarov, i due esterni difensivi saranno lo svizzero Lichtsteiner e il rumeno Radu. Al centro della difesa, ovviamente davanti a Carrizo, l'ormai solita coppia Siviglia-Rozehnal. Con il ritorno al centrocampo a 3 torna anche Cristian Brocchi che affiancherà Ledesma e Mauri sulla linea mediana. E poi, là davanti, quei tre che stanno facendo sognare Lazio e Laziali: l'unica speranza è che non si pestino i piedi e che l'egoismo tipico dell'attaccante di razza lasci spazio alla generosità. Ma se le premesse sono quelle del secondo tempo di Verona (prima che Rossi decidesse di levare l'argentino) questi piccoli timori non hanno fondamento. Zarate ha sicuramente voglia di rispondere alle critiche ricevute anche davanti ai propri tifosi, mentre Pandev vorrà tornare a portarsi le mani alle orecchie per sentire il grido della Nord. Rocchi ha già ritrovato il gol (l'inutile 3-1 a Bologna) ma in casa gli manca da parecchio tempo. Il centrocampo dovrà fare gli extra per sostenere un attacco simile ma nel caso in cui qualcuno non ce la dovesse fare per tutti i 90' minuti, in panchina ci sono gli scalpitanti Dabo e Foggia. Niente da fare invece per Matuzalem, ancora alle prese con guai fisici. Come quarta punta Rossi porta Inzaghi e lascia a casa Makinwa.
Il Catania arriva dalla sconfitta interna con l'Udinese e la sfida dell'Olimpico è una ghiotta occasione per rialzare immediatamente la testa. Zenga sta facendo i miracoli con questa squadra, in cui nessuno ha il posto assicurato e la lotta per un posto da titolare sembra molto serrata. L'unico ad essere sempre più che confermato è Bizzarri che dopo una stagione così e così sembra essersi ambientato e sta facendo la differenza. Davanti al portierone argentino difesa a 4 con Sardo, Stovini, Silvestre e Alvarez, centrocampo con Izco, Carboni e Biagianti e Mascara a sostegno di Paolucci e Martinez.

Lazio (4 - 3 - 3): 1 Carrizo; 2 Lichtsteiner, 13 Siviglia, 22 Rozehnal, 32 Radu; 5 Brocchi, 24 Ledesma, 11 Mauri; 19 Pandev, 18 Rocchi, 10 Zarate.

Catania (4 - 3 - 1 - 2): 1 Bizzarri; 2 Sardo, 6 Stovini, 4 Silvestre, 14 Alvarez; 13 Izco, 5 Carboni, 26 Biagianti; 7 Mascara; 9 Paolucci, 25 Martinez.