lunedì 1 dicembre 2008

Pagelle: Atalanta - Lazio. Zarate predica nel deserto, Atalanta promossa in blocco.

Atalanta: Coppola 7; Garics 6,5, Talamonti 6, Manfredini 6, Bellini 6,5; Ferreira Pinto 6, Padoin 5,5, Guarente 6,5, Valdes 6,5 (17'st De Ascentis 6); Doni 6 (45'st Rivalta s.v.); Floccari 7.

Lazio

Carrizo 5: fa due uscite scriteriate. Una in occasione del gol dell'1 - 0, dove comunque chiude lo specchio a Floccari, e una poco più tardi per mettere un pallone in fallo laterale. Confuso.

Lichtsteiner 6,5: fin qui ha saltato solo 5' con il Napoli. Poi è sempre stato presente e con risultati ottimi.

Rozehnal 5: Floccari gliele prende tutte di testa e lo scivolone che dà il la all'azione dell'1 - 0 è da comiche.

Cribari 5,5: un pò meglio del compagno di reparto ma quello visto contro il Genoa era tutt'altro giocatore.

Radu 6: ci mette tanta buona volontà ma, oltre a giocare in un ruolo dove non rende al massimo delle proprie potenzialità, deve fare anche il supplente di Manfredini.

Brocchi 5,5: l'impegno non manca mai ma forse ci si aspetterebbe qualcosa di più. (23'st Dabo s.v.).

Ledesma 5: appare svogliato e con le idee poco chiare. Ogni tanto ha dei lampi di lucidità e fa vedere che la sua visione di gioco è più che buona ma quando non gira non gli riescono nemmeno le esecuzioni.

Manfredini 4,5: Rossi si permette di giocare con un ectoplasma fino al 62'. Assente ingiustificato. (17'st Foggia 6: anche con la febbre fa vedere buone cose. Quantomeno da una svegliata ai suoi compagni).

Mauri 5,5: primo tempo da 7, secondo da 4. (39'st Makinwa s.v.).

Rocchi 6: dopo le polemiche infrasettimanali ritrova una maglia da titolare e la fascia da capitano. Buoni spunti e (finalmente) tentativi d'intesa con Zarate.

Zarate 6,5: è stato la luce sin dalla prima giornata. Ad affievolirsi però è stata la luminosità intorno a lui ed ora è solo una luce nel buio. Il ragazzo è da tenere ben stretto.

Serie A - 14^ giornata: Atalanta - Lazio 2 - 0. Atalanta cinica, la Lazio è solo Zarate.

La Lazio è quinta in classifica ma così non va per niente. Il derby ha cambiato rotta al cammino dei biancocelesti che nelle ultime 3 giornate hanno ottenuto un solo punto (in casa con il Genoa e grazie alla complicità di Rubinho). E' inutile mentire: il calo che le squadre di Rossi hanno sempre avuto a novembre c'è stato anche questa volta. Primo tempo discreto quello contro l'Atalanta con una Lazio aggressiva e propositiva che lasciava spazio a buoni auspici per la 14^ giornata. Ma poi, come spesso accadeva nella passata stagione, basta un episodio a demolire una squadra che appare molto fragile sotto il profilo psicologico. E' bastato un clamoroso scivolone di Rozehnal a centrocampo e un'uscita così così di Carrizo per spianare la strada ad un'Atalanta buona ma anche un pizzico fortunata. Il pallone respinto da Carrizo è finito dritto tra i piedi di Valdes che poi ha trovato il varco decisivo tra le gambe di Cribari; il 2 - 0 pronto, confezionato e consegnato tranquillamente tra i piedi di Floccari con annessi relativi auguri natalizi; il miracolo di Coppola su Zarate. Niente alibi, per carità. Si sono salvati veramente in pochi in una domenica grigia come il cielo sopra Bergamo. Si sono salvati i soliti Zarate e Lichtsteiner, Rocchi ha dato segnali di ripresa. Ci si è messa anche la sfortuna poi: Foggia ha la febbre e finisce in panchina. Inizialmente Mauri, il sostituto scelto da Rossi, sembra essere la scelta azzeccata ma nella ripresa è un fantasma. Capitolo Rossi: l'allenatore, è vero, deve compiere delle scelte, ma deve anche saper riconoscere i propri errori e saper aggiustare la squadra quando le cose non vanno. L'impressione invece è stata quella che il buon Delio aspettasse un riscatto di chi aveva deciso di mandare in campo: e così Manfredini parte dal primo minuto e fa pura presenza sulla sinistra dove sembrano esserci due Radu. Il rumeno ammirato l'anno scorso e che da centrale difensivo aveva favorevolmente impressionato, quest'anno è relegato al ruolo di terzino che svolge con diligenza ma non con gli stessi risultati. Ieri tornava Ledesma in mezzo: l'argentino ha piedi, idee e corsa ma a volte si addormenta con il pallone tra i piedi e molto spesso perde tante palle quante ne recupera. Male Rozehnal, che di testa non ne vede una con Floccari, e Cribari, che oltre a regalare punizioni a Doni al limite dell'area non fa. E adesso il calendario non è clemente con la Lazio visto che mercoledì c'è la Coppa Italia a San Siro contro il Milan e sabato sera all'Olimpico arriva l'Inter di Mourinho e Ibrahimovic. Sarà una settimana di fuoco, una da dentro o fuori. Cara Lazio è un esame di maturità per il quale ti sei preparata duramente e per il quale hai tutte le capacità di fare bene: serve solo un pò di testa...e tanto cuore.