lunedì 1 dicembre 2008

Serie A - 14^ giornata: Atalanta - Lazio 2 - 0. Atalanta cinica, la Lazio è solo Zarate.

La Lazio è quinta in classifica ma così non va per niente. Il derby ha cambiato rotta al cammino dei biancocelesti che nelle ultime 3 giornate hanno ottenuto un solo punto (in casa con il Genoa e grazie alla complicità di Rubinho). E' inutile mentire: il calo che le squadre di Rossi hanno sempre avuto a novembre c'è stato anche questa volta. Primo tempo discreto quello contro l'Atalanta con una Lazio aggressiva e propositiva che lasciava spazio a buoni auspici per la 14^ giornata. Ma poi, come spesso accadeva nella passata stagione, basta un episodio a demolire una squadra che appare molto fragile sotto il profilo psicologico. E' bastato un clamoroso scivolone di Rozehnal a centrocampo e un'uscita così così di Carrizo per spianare la strada ad un'Atalanta buona ma anche un pizzico fortunata. Il pallone respinto da Carrizo è finito dritto tra i piedi di Valdes che poi ha trovato il varco decisivo tra le gambe di Cribari; il 2 - 0 pronto, confezionato e consegnato tranquillamente tra i piedi di Floccari con annessi relativi auguri natalizi; il miracolo di Coppola su Zarate. Niente alibi, per carità. Si sono salvati veramente in pochi in una domenica grigia come il cielo sopra Bergamo. Si sono salvati i soliti Zarate e Lichtsteiner, Rocchi ha dato segnali di ripresa. Ci si è messa anche la sfortuna poi: Foggia ha la febbre e finisce in panchina. Inizialmente Mauri, il sostituto scelto da Rossi, sembra essere la scelta azzeccata ma nella ripresa è un fantasma. Capitolo Rossi: l'allenatore, è vero, deve compiere delle scelte, ma deve anche saper riconoscere i propri errori e saper aggiustare la squadra quando le cose non vanno. L'impressione invece è stata quella che il buon Delio aspettasse un riscatto di chi aveva deciso di mandare in campo: e così Manfredini parte dal primo minuto e fa pura presenza sulla sinistra dove sembrano esserci due Radu. Il rumeno ammirato l'anno scorso e che da centrale difensivo aveva favorevolmente impressionato, quest'anno è relegato al ruolo di terzino che svolge con diligenza ma non con gli stessi risultati. Ieri tornava Ledesma in mezzo: l'argentino ha piedi, idee e corsa ma a volte si addormenta con il pallone tra i piedi e molto spesso perde tante palle quante ne recupera. Male Rozehnal, che di testa non ne vede una con Floccari, e Cribari, che oltre a regalare punizioni a Doni al limite dell'area non fa. E adesso il calendario non è clemente con la Lazio visto che mercoledì c'è la Coppa Italia a San Siro contro il Milan e sabato sera all'Olimpico arriva l'Inter di Mourinho e Ibrahimovic. Sarà una settimana di fuoco, una da dentro o fuori. Cara Lazio è un esame di maturità per il quale ti sei preparata duramente e per il quale hai tutte le capacità di fare bene: serve solo un pò di testa...e tanto cuore.

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