Al primo vero affondo il Chievo passa: è l'11' quando Bentivoglio pesca in area di rigore Pellissier che incrocia di sinistro e batte Carrizo. Sotto di un gol la Lazio si sveglia, trascinata da Pandev e Zarate. Il macedone prima tenta lo spunto personale e poi mette a segno la rete che vale il pareggio. Zarate si inventa una giocata strepitosa sull'out di sinistra, manda al bar Malagò e serve a Pandev un pallone d'oro che chiede solo di essere spinto in rete. A questo punto la Lazio cerca anche l'immediato sorpasso, ancora sull'asse Zarate-Pandev, ma Sorrentino è bravo a chiudere quest'ultimo dopo l'assist dell'argentino. Il primo tempo si chiude dopo qualche punizione del Cievo che non crea troppi patemi a Carrizo.
Nella ripresa Rossi dà un segnale chiarissimo: fuori Kolarov e dentro Tommaso Rocchi. Il tridente Zarate-Pandev-Rocchi dà subito spettacolo. Ed è proprio il neoentrato ad andare ad un passo dal vantaggio: il tocco sotto dell'attaccante ex Empoli però finisce a lato di un soffio. La Lazio della ripresa è molto più vivace, a tratti straripante. Zarate fa il fenomeno e se ne beve sempre due o tre alla volta, Pandev idem. Rocchi bada alla concretezza e sfiora ancora il gol con un colpo di testa splendido su calcio d'angolo di Ledesma. Al 26' Ledesma imbecca Pandev in area di rigore ma il macedone si fa ipnotizzare a tu per tu con Sorrentino e spara addosso all'estremo difensore del Chievo. Ma il gol è nell'aria e non può che concretizzarsi pochi minuti più tardi. Radu si fa trovare presente sulla corsia di sinistra e mette al centro un cross rasoterra insidiosissimo. Nessun attaccante ci arriva ma ci pensa Mantovani a battere Sorrentino con un intervento maldestro. Il vantaggio è più che meritato per quello che si è visto nella ripresa. A tratti si è rivista la bella Lazio di inizio stagione e il tridente è stato più che promosso. Zarate ha risposto alle prime critiche italiane con una prestazione da fenomeno: l'argentino non ha certo rinunciato alle sue solite giocate fumose ma si è messo al servizio della squadra preferendo l'assist alla soluzione personale. Le note stonate della serata, se così vogliamo chiamarle, sono l'intervento non impeccabile di Carrizo sul vantaggio di Pellissier e la prestazione un pò opaca del giovane De Silvestri. Ma quello che contava per la Lazio era ritrovare, in un modo o nell'altro, la vittoria dopo un ottobre nerissimo. E ora serve più che mai regalare ai tifosi dell'Olimpico una vittoria che manca da troppo tempo. Domenica arriva una delle squadre rivelazione di questa prima parte di campionato: il Catania di Walter Zenga sta mostrando grande solidità e una buona organizzazione di gioco. L'impegno è tranquillamente alla portata della Lazio e l'impresa non è proibitiva: vincere per confermare il secondo tempo del Bentegodi, vincere per rilanciasi ancora di più in classifica, vincere per il pubblico Laziale che sarà certamente numeroso. Semplicemente vincere. Avanti Lazio!
Chievo (4 - 4 - 2): 28 Sorrentino; 6 Malagò, 5 Mandelli, 33 Yepes, 4 Mantovani; 25 Patrascu, 10 Luciano (41'st 79 Esposito), 9 Bentivoglio, 7 Marcolini (20'st 13 D'Anna); 23 Bogdani (28'st 20 Kerlon), 31 Pellissier.
Lazio (4 - 4 - 2): 1 Carrizo; 29 De Silvestri, 13 Siviglia, 22 Rozehnal, 32 Radu; 2 Lichtsteiner, 24 Ledesma, 6 Dabo (36'st 5 Brocchi), 3 Kolarov (1'st 18 Rocchi); 19 Pandev, 10 Zarate (30'st 26 Makinwa).
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